martedì 10 gennaio 2017

La Genetta Genetta

Il cosiddetto "gatto africano", che proviene dalla famiglia dei Viverridae, è un mammifero diffuso in Oriente, Africa ed Europa occidentale. Può raggiungere i 4.32-5.52 cm di lunghezza corpo, con una coda dai 331 mm ai 516 mm, arrivando a pesare circa 2,5-3 kg al massimo.
Come aspetto fisico può molto ricordare una via di mezzo tra gatto (fanno anche le fusa!!!) e furetto, muso leggermente allungato, e colori che variano da un grigio chiaro, al marrone, fino alle macchie nere, quattro per ogni fianco, con gola bianca e "mascherina".
In natura, è un animale che si nasconde tra gli alberi per fuggire da predatori e cacciare nidi di uccelli, sebbene non sia arboricola, tendenzialmente solitaria, più raramente in coppia. Il loro modo di comunicare è attraverso odori, marcature attraverso ghiandole perianali, e vocalizzi tra la madre e i piccoli. Un po' come i gatti, per mostrare il loro essere infastiditi, le genette inarcano la schiena e alzano il pelo, fanno la cresta e mostrano i denti aprendo la bocca.
Sono animali che tendenzialmente predano la notte, prediligono piccoli roditori, uccelli, e invertebrati, ma anche uova, rettili, insetti, anfibi e anche frutta in piccole quantità.
RIPRODUZIONE:
Il numero della cucciolata varia da uno a quattro piccoli, dopo una gestazione di al massimo undici settimane, partoriscono in cavità di alberi o altre tane, e i cuccioli già dalla seconda settimana di vita cominciano a mangiare carne. Abbandonano il nido dopo quarantacinque giorni.
GESTIONE IN CATTIVITÀ:
Molto dipende da come sono state allevate... Generalmente, una Genetta nata in cattività e svezzata a mano, abituata fin dalla nascita al contatto dell'uomo, può diventare ad essere una degna compagna di vita, proprio come un gattino, un po'...Particolare! E con abitudini alimentari diverse.
Al contrario se prese di cattura (aberro), oppure alla cucciolata non sarà dato il giusto tempo di socializzazione con l'uomo, sarà un pet spaventato e aggressivo. Se anche avete la fortuna di trovare bravi allevatori, e poi lasciate la Genetta in gabbia, o sola, o senza sufficiente interazione con voi, farà infretta a ri-inselvatichirsi! Perciò, prendete un pet così solo se avete tempo da dedicargli! (E non avete animali domestici come conigli, topi, furetti...)

CONSIDERAZIONI PERSONALI:
Per me la Genetta resta un animale molto bello e curioso, e prima o poi mi piacerebbe prenderla, da un ottimo allevatore che fa con raziocinio il proprio lavoro. Ho avuto modo di approcciarmi solo a genette mediamente buone, sul cattivello, e mi sono veramente piaciute...immaginarmele che mi dormono addosso e mi fanno le fusa, è ancora meglio!

Prossimo appuntamento un po' inusuale: non parlerò di un animale, ma del petfood e delle varie diete di "nuova generazione", barf e casalinga.
A prestissimo!
V.

sabato 7 gennaio 2017

Vi presento il Tenrec

Bentornati nel mio blog!
Oggi vi presento un mammifero afrosoricida, che proviene dal Madagascar, e viene per questo soprannominato Riccio del Madagascar, anche se il suo aspetto è più simile a quello di un toporagno. E' la più grande specie di Tenrecidae mondiale, raggiunge i 20 cm di lunghezza ed un peso di 280 gr, con un caratteristico muso allungato e una coda di 1 cm, un corpo ricoperto da aculei che variano da un nero, grigio, giallo e rossastro. E' un animale prevalentemente notturno e solitario, tranne che per il periodo riproduttivo (ottobre-novembre) e, a differenza dei ricci, per conoscere il sesso del soggetto non si guardano i genitali, bensì il muso, il maschio presenta una macchia più chiara, tendente al bianco, vicino all'occhio, cosa che nella femmina è assente.
Nel periodo più caldo, in cui il cibo ha disponibilità limitate (maggio-settembre), vanno in letargo.
Tenrec striato


Alimentazione
Il riccio del madagascar è onnivoro, ma predilige insetti invertebrati (soprattutto lombrichi), e se disponibili anche piccoli mammiferi, e frutta.

Carattere e gestione
Si tratta di un animale molto schivo, che preferisce la tranquillità e la necessita, niente luci e rumori forti, insomma, ama la pace! Per questo è un animale da tenere in cattività senza aspettarsi grandi gesti di socializzazione da parte sua, il discorso può variare da soggetto a soggetto, certamente se ne acquistate uno piccolo e lo maneggiate molto, potrà abituarsi a voi, ma badate bene che abituarsi non significa farlo con piacere!
Necessita di uno spazio che sia almeno 60x60, non è tanto importante l'altezza, stanno soprattutto in basso, non sono abili arrampicatori. Come fondo gabbia va bene la paglietta non aromatizzata, qualche tana in cui possono rifugiarsi e andare in letargo.

Caratteristiche
Come dichiarato da una troupe televisiva della BBC, che ha girato un documentario, con molta fatica, sui tenrec nel loro habitat naturale, è stato scoperto che sono in grado di comunicare strofinando i loro aculei, emettendo così suoni che si pensava emissibili sono da insetti, con una tecnica chiamata Stridulazione, e anche facendo suoni con la lingua, facendola schioccare, per la ricerca di cibo. 

Considerazioni personali
Per me il tenrec è un animale molto affascinante e carino, ma per via della sua natura solitaria, non sarebbe un pet che io prediligerei, piuttosto andrei sui suoi cugini, i ricci africani. Però, essendo un animale notturno, può andare in contro alle esigenze di una persona molto impegnata, che ha poco tempo da dedicare ad un animale, e che sta molto fuori durante il giorno...


Nuovo appuntamento lunedì, con la Genetta!
v.

venerdì 6 gennaio 2017

Opossum monodelphis domestica

Ciao a tutti, e bentornati nel mio blog! Come promesso, ecco un nuovo articolo su un mammifero esotico spesso sconosciuto, o visto solo in qualche fiera del settore. Quando lo presi io, online, non trovai praticamente nulla su di lui, lessi anche qualche articolo in inglese, ma ad oggi posso dirlo, incompleto.
Vi presento l'opossum Monodelphis Domestica, un opossum dalla coda corta, che proviene dal brasile. La sua grandezza è all'incirca quella di un ratto per i maschi, e di un topolino per le femmine, anche se col ratto, non ha nulla a che vedere.
Questo marsupiale si presenta con un manto grigio, con sfumature di un grigio più chiaro, e la pancia tendente al bianco, un pò ingiallito, il muso allungato e occhi neri ed azzurri...E ovviamente la caratteristica principale dell'opossum: la coda corta e prensile.
La loro bocca, a differenza del ratto, non presenta i due incisivi e basta, ma anzi, la dentatura somiglia molto a quella di un gatto.












Un'altra caratteristica principale di questo esotic pet, è la riproduzione e la gravidanza. E' un animale solitario e molto territoriale, è bene tenerlo separato sia da esemplari dello stesso sesso, che di sesso opposto, se non in caso di tentata riproduzione...
Diciamo che l'accoppiamento è di media difficoltà: l'opossum femmina, dovrà essere inserita nella gabbia del maschio, e sentendo le sue marcature andrà in calore. Dopo di che, non vi resta altro che contare sulla bravura del maschio! La femmina cercherà di ammazzare il compagno (e se sarà fisicamente grande potrebbe anche riuscirci), ed il maschio scapperà. Non spaventatevi se vedete che si azzuffano, è tutto nella norma, ma siate pronti ad intervenire in caso la cosa si faccia più seria; Lo capirete subito se riusciranno a convivere in una media pacificità o si faranno male. Starà proprio a lui cercare di prenderla alla sprovvista per accoppiarsi! Una volta tenuti assieme per tre o quattro settimane, si ristabiliscono gli equilibri separandoli. Da lì in poi, bisogna solo aver pazienza di aspettare, non danno sintomi di gravidanza, integrate comunque molte proteine (carni bianche sbollentate o crude, insetti, omogenizzati e uova sode). Dopo circa venti, trenta giorni, se tutto è andato come deve, noterete dei piccoli puntini attaccati ai capezzoli della neo mamma: non aspettatevi una gran bellezza, non sono ancora formati, finiranno di crescere attaccati alla pancia della madre entro un mesetto. Ne fanno in media una decina, quindicina, ma alcuni non sopravvivono.

Una volta divenuti un pò più grandi si lasceranno trasportare dalla madre sulla schiena, finchè, passata qualche altra settimana, saranno indipendenti, a quel punto si consiglia di separarli immediatamente.


Alimentazione
Gli opossum sono prevalentemente insettivori, adorano blatte (sia dubia che lateralis), camole, grilli, cavallette, locuste, lombrichi...E anche camole del miele, con cui non è bene eccedere in quanto molto grasse e zuccherine. L'alimentazione basica deve essere composta da proteine, oltre agli insetti, vanno più che bene omogenizzati grain free, uova sode, carne bianca, e crocchette per gatti-no per cani-di una buona marca. Ogni tanto apprezzano anche un pò di frutta e verdura, non eccedere con banane, ed evitare completamente gli agrumi, sono molto soggetti a tumori, ed è bene non darne.
Gestione e carattere
L'opossum è un abile arrampicatore, e necessita di spazi ampi: se non volete una gabbia che sia almeno 60x60x80h, deve essere più sviluppata in altezza che in larghezza, l'opossum non fa per voi. Potete arricchire la sua gabbia con numerose tane (adorano le sacchette di pile appese in alto), casette, noci di cocco, qualsiasi cosa in cui possano nascondersi, se gli fornite dello scottex (mi raccomando, senza profumo e senza disegnini colorati) loro se lo passeranno dalla bocca alle zampine, e dalle zampine alla coda, e lo vedrete correre con la carta tenuta nella coda, verso quella che ha scelto come tana. Come accennato prima, meno li si tengono esposti alla luce del sole e meglio è: sono molto soggetti ai tumori della pelle, e per questo utilizzati moltissimo anche nei laboratori scientifici.
Come fondo sempre il solito discorso, niente pagliette aromatizzate, a contatto con l'urina si creano esalazioni tossiche per l'animale, può andar bene il tuttolo, paglia senza alcun odore o cose chimiche, o semplicemente dello scottex. Sono animali con molta voglia di muoversi, correre e saltare, perciò una ruota può fargli solo che bene (mi raccomando, non quelle coi raggi separati, che se gli si infila dentro per sbaglio una zampina se la rompono!).
Caratterialmente...bhè, dipende molto da soggetto a soggetto: se volete un pet affettuoso, avete sbagliato genere. Diciamo che amano molto la tranquillità, se abituati fin da piccoli al contatto si faranno certamente maneggiare, ma non lo gradiscono molto, e non ci penseranno due volte a farvi capire quando si sono stufati con un bel morsetto...Che almeno non fa molto male! Poi c'è caso e caso, ma per mia esperienza vi consiglio un esemplare maschio se lo volete più tranquillo, e femmina se la volete attiva. 
Considerazioni personali
Se dovessi dire di adorare gli opossum, mentirei. Diciamo che li reputo "carini". Ne ho due, la femmina abbastanza cattivella, che però ha preso delle abitudini nell'arco del tempo (salirmi sopra, mangiarmi dalle mani, riconoscermi...), e un maschio comprato in fiera, molto spaventato, che però non mi ha mai morso, a differenza dell'altra. Un'altra cosa da considerare è: se prendeste un opossum, sareste in grado di alimentarlo correttamente, venendo a contatto con insetti quotidianamente, oppure no?
Il lato positivo di questo animale è che, oltre a essere piccolo e non troppo ingombrante, vive molto più tempo rispetto a un ratto, fino ai sei anni in cattività, e che con un pò di impegno e costanza nell'approcciarvi, otterrete risultati.
Voi cosa ne pensate del Monodelphis Domestica? Chi ne possiede uno?
A domani, con un'altro articolo, questa volta sul Tenrec, il riccio del Madagascar!
V.

giovedì 5 gennaio 2017

Da cosa nasce "Rattastic"?

Benvenuti a tutti voi nel mio blog! Come si può ben capire dal suo titolo, il blog tratterà della mia passione: svariate varietà di animali, esotici e non, pet o petfood, e riporterò mie esperienze dirette nell'allevamento, tenuta e gestione. Che dite, iniziamo subito?
Per restare in tema di titolo, comincio parlandovi di un pet molto intelligente quanto sottovalutato, di facile gestione...Di chi sto parlando secondo voi? E certo, del ratto!
Ovviamente, premessa, parliamo del rattus norvegicus, il francy rat. Molti di noi sobbalzano sentendo la parola "ratto" e "domestico" nella stessa frase, ma cari i miei scettici i ratti sono un sogno! Selezionati nell'arco degli anni hanno non poche differenze dai ratti selvatici, il loro carattere è assolutamente affettuoso e remissivo nei confronti dell'uomo, un ratto preso da allevamento difficilmente sarà mordace, anzi, sviluppano un attaccamento importante col padrone, fino a ritenerlo parte del loro branco. Questi pet che possono raggiungere una grandezza fino a 30-42 cm, hanno tantissime varietà, le principali sono:
L' Auguti, somiglia al ratto selvatico, mantenendo una colorazione marrone e grigio scuro, con pancia chiara, e occhi neri;
Il Cinnamon, suo fratello, avrà un mantello color cioccolato e miele, con una punta di grigio, e pancia color argento

Argente: colore arancione brillante, chiaro, con fianchi e pancia color panna, simile al fratello Topaz, che, però, ha un mantello dorato e più scuro


Silver Fawn: ratto dal colore arancio, con intramezzi di bianco, solitamente ha una sorta di "mascherina" bianca sul muso, occhi rigorosamente rossi!


Amber: color arancio pallido, tendente al color crema, pancia chiara e occhi rossi


Il Black: ratto completamente nero, il più nero possibile. Oggi è difficile trovarne uno senza nemmeno una spruzzata di bianco


Russian blu: color grigio metallico, con possibilità di calzini bianchi


Di varietà ce n'è una marea, pezzati, bianchi, champagne, dovrei ingombrare un intero blog per elencarli tutti...Vi mostro però e i miei preferiti...I ratti nudi, gli hairless!!!
Si possono trovare sia così che con macchie nere, e occhi neri, o suo fratello: il ratto fuzzie, con qualche pelo qua e là.

Gestione
I ratti sono animali sociali, amano interagire con l'uomo e tra di loro, e per questo devono essere ALMENO in due, tre sarebbero meglio, quattro ancor di più,
Necessitano di ampi spazi (almeno 60x30x30cm l'uno) e stimoli, come tunnel, amache dove possono arrampicarsi e correre, e sacchette, tane, o casette in legno dove riposare. Come fondo gabbia l'ideale è il tuttolo, in quanto spesso nelle classiche pagliette da fondo aromatizzate agli agrumi, ci sono agenti chimici che reagiscono con l'urina creando esalazioni tossiche. Se mettete una angoliera per lettiera, con un pò di pazienza, i ratti impareranno a fare le proprie deiezioni solo in quel punto, sono moto intelligenti; Così tanto intelligenti che imparano il proprio nome, dei percorsi, e con un pò di pazienza anche giochetti (giravolte, dare la zampina...), usando sempre un rinforzo positivo-bocconcini o snack- ma mai negativo, il ratto assocerà a voi una emozione negativa e sarà intimorito: non fatelo, loro ricordano tutto.


Alimentazione

Il ratto è onnivoro, ciò significa che in giuste quantità, senza eccedere coi grassi e le proteine, possono mangiare tutto quanto. E' preferita la somministrazione di extra come frutta e verdura non troppo zuccherina, e una dieta basica con un buon misto semi e cereali confezionato (io uso "sogno per ratto", ma ci sono tantissime marche valide, assolutamente EVITATE COME LA PESTE-e vale per l'alimentazione di qualsiasi tipo di animale-DI COMPRARE PET FOOD AL, E NON SOLO A MARCHIO, COOP, CONAD E QUANT'ALTRO!!! Avvelenate i vostri animali!!!
Si possono somministrare, ogni tanto, qualche camola della farina o del miele (con quelle del miele andateci piano, o prendono un kg a testa), carne bianca, uova sode, e omogenizzati, se cucciole anche un paio di volte alla settimana.

Considerazioni personali

E' inutile girarci intorno, insomma...ADORO I RATTI! E' un pet che ingombra poco, affettuoso quasi ai livelli di un cane, intelligentissimo, e a mio avviso davvero bello. L'unica pecca riscontrata, è che sono molto molto soggetti a malattie respiratorie, che potete riconoscere da sternuti e occhi e nasino con muco rossiccio, e ahimè a tumori. E voi, che ne pensate?
Prossimo appuntamento domani, dove parlerò di un'altro mio pet...Opossum brasiliano!
A domani!
V.